lunedì 26 agosto 2013

CAMP & FURNACE

Poche parole bastano per esprimere la necessità di tornare operativi.. Sono stata meno presente causa continui movimenti/spostamenti/attività e la necessità di abbandonare la tecnologia per un sano contatto con la natura ma ora diamoci una regolata...


Sarà la difficoltà di tornare alla propria scrivania e abbandonare l'idea delle feste , del cibo e della buona compagnia che oggi mi ha spinta a presentarvi questo progetto , semplice ma forte dal punto di vista dell'idea che lo ha portato alla realizzazione.
Il tutto nasce dalla voglia di ricreare , al coperto , l'atmosfera delle serate all'aria aperta , il cibo da fast food , i tavoloni da sagra...
Il tutto è reso particolare dalla presenza delle roulotte che fanno molto "vacanza tra amici" e dal mega schermo che riproduce film proprio come nei parchi in piena estate.. che ne dite ?? Facciamo festa tutto l'anno!!










C.

Foto di We heart


lunedì 19 agosto 2013

MART - food design (parte 2)



( seconda parte)




5 – HUMOR & METAFORA
Si tratta di progetti che sorridono e solleticano , vanno a sottolineare i vizi . Anche il cibo diventa architettura.







Mustache di cioccolato – Diego Ramos , 2011 – Mr. Chocolate



Silvia Suardi – Crema di zucca , 2011

Rientrano in raccolte di libri dai titoli più strani come : le ricette dei designer , Cavolo che design , Design aldente


6 – ALLUDERE AL CIBO
Il cibo da alimento commestibile diventa qualcos’altro. Anche Achille Castiglioni partendo dalla forma del classico budino ha progettato un cappello per Borsalino negli anni ’80 , fino ad arrivare a designer moderni che creano gioielli con la pasta ecc…





7 – IL CIBO COME MATERIA
In questo caso il cibo diventa il materiale protagonista per la realizzazione di oggetti di altra natura. Si cercano di sfruttare infatti quelle che sono le caratteristiche meccaniche dei cibi come ad esempio il pane per fare una sedia.


Formafantasma – Autharchy , 2010


Peter Marigold – vegetable cutlery , 2005


8 – RICETTE
Le ricette diventano opere quando diventano protagonisti gli chef che con le loro capacità elaborano la materia.


Ruth e Sira Garcia Trigueros – Chocolate skulls gone nuts , 2010

9 – MARTI’ GUIXE’
In questa parte l’artista/designer ricrea quella che viene definita una “cena immaginaria”








10 – FUTURO TRA RICERCA E SOSTENIBILITA’
Dopo essersi posti molti quesiti ed essersi resi conto dei diversi problemi esistenti ai nostri giorni, i designer e gli chef si sono interrogati su come migliorare le cose e sono giunti alla conclusione che tre sono gli aspetti da attuare a breve : sfruttare al massimo le tecnologie , pensare ai cibi del futuro come ad esempio gli insetti.



James King – the MRI steak , 2006


Kwennie Cheng – Modernist fruit , 2012




Ento – Introducing edible insect , 2012


11 – ETICA
Non possiamo dimenticarci che la natura produce in libertà “cose” che a volte il mercato tende a deformare e unificare . Essere creativi anche a tavola sarà un valore aggiunto per affermare chi siamo e cosa vogliamo.



GLI CHEF CHE HANNO PARTECIPATO:
Antonio Cavacciolo
Bruni Barbieri
Carlo Cracco
Claudio Sadler
Daniel Facen
Davide Oldani
Gualtiero Marchesi

Massimo Bottura




Il mio viaggio tra cibo e design si conclude qui.
C.

lunedì 12 agosto 2013

MART - food design (parte 1)

Ciao amici ,  devo farmi perdonare la mia assenza e quindi iniziamo la settimana alla grande...

PROGETTO CIBO – LA FORMA DEL GUSTO
Sto cercano un modo per riassumervi  tutti i contenuti e le informazioni che ho appreso nella mostra Progetto cibo – La forma del gusto che ho visto qualche giorno fa al Mart di Rovereto. E’ un’esposizione dedicata al nuovo concetto di cibo e all’importanza di come viene pensato e presentato . Partendo dal concetto di Good design espresso da Bruno Munari cinquanta anni fa il percorso si articola secondo 11 macro temi principali di cui vi parlerò dettagliatamente più avanti. Le stanze dedicate alla mostra sono asettiche , bianche dove il cibo e i prodotti della tavola sono sicuramente i protagonisti per forme e colori , ma la cosa che più mi ha colpito e ho trovato bellissima è la mega parete effetto lavagna dove sono state fermate tutte le idee del percorso progettuale. Ma iniziamo la visita….





1 – CIBO ANONIMO
Rientrano in questa categoria i cibi della tradizione in quanto non hanno un autore dichiarato come ad esempio il pane. Questo concetto viene spiegato in modo molto chiaro dai disegni di Marco Manini che rappresenta alcuni cibi “base” quali : il Pane di Altamura, il Brezel , Carasau ,l’ Hamburger , l’ Oliva all’ascolana , Chattan , il Pane arabo , Granola , il Sushi , lo Strudel ,la Baguette , Pane di Molche , Pane ferrarese , l’ Arancino , lo Spiedino , la Michetta , Trentino , Mafalda , la Lasagna e infine il Panettone.        Nel tavolo centrale vengono presentate le varie forme di pane per rappresentare la loro “bontà estetica”









2 – INDUSTRIA E BREVETTI
Aspetto interessante e a cui non avevo mai pensato è quello che anche i cibi che noi tutti conosciamo a suo tempo sono stati brevettati esattamente come un oggetto di design quando viene progettato. Si tratta di schede tecniche che presentano le caratteristiche più importanti del prodotto in questione. Qui potete vederne alcuni di conosciuti come il gelato da passeggio Motta o il gelato banana. Sottoposti a brevetti sono anche molti cioccolatini e caramelle che si trovano in commercio anche oggi come : il Bacio Perugina, il Cremino , la Rotella , il Chupa Chups , gli Smarties e le Tic Tac.






3 – LA FORMA COME FUNZIONE
Quello che mangiamo non è solo cibo , sarebbe una visione riduttiva , ma il cibo è dotato di una sua forma e ha un ruolo particolare sulla tavola. Alcuni progetti sono ad esempio la Chocolate pencils,2007 di Nemolo – Oki Sato e il Golosimetro,2002 di Paolo Ulian , una barretta di cioccolato con le tacchette stile righello.


















4 – FORMA COME DECORAZIONE
La bellezza e la forma sono due elementi necessari quando si parla di cibo, bisogna trovare il modo di nobilitare quest’ultimo attraverso la presentazione . Anche un toast o una salsiccia possono diventare più interessanti se la sua forma viene modifica. Dobbiamo sostanzialmente allontanarci dall’ovvietà. In una didascalia c’era scritto un concetto importante ovvero che “il design si può fare con tutto” , anche il cibo che prepariamo tutti i giorni diventa qualcosa che dobbiamo fare nostro!










- fine prima parte -
nei prossimi giorni pubblicherò anche la seconda

C.





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