mercoledì 27 marzo 2013

MIES VAN DER ROHE – IL MERCOLEDì D’AUTORE


Prima di iniziare alla grande , vi spiego brevemente questa mia idea per un progetto a lungo termine. Dopo essermi messa di fronte alla mia libreria mi sono accorta di quanto sia strapiena di libri e di appunti dell’università, informazioni importanti che passano in secondo piano una volta concluso il percorso formativo. Ho deciso di creare così una rubrica chiamata “il mercoledì d’autore” , in cui, ogni mercoledì, l’articolo che scriverò avrà come soggetto un architetto/designer o un prodotto/azienda importanti per il settore. È un modo per creare delle schede in modo chiaro e sintetico su chi ha fatto parte di questo affascinate mondo legato alle arti. Spero la mia idea sia gradita … Buona lettura!




MIES VAN DER ROHE


 


BIO:  Aquisgrana, 27 marzo 1886 - Chicago, 17 agosto 1969
Riassumere brevemente la vita di personaggi importanti è sempre un’ardua impresa, ripercorriamo quindi quelli che sono stati i momenti più importanti della vita e della formazione di uno dei più grandi maestri dell’architettura. Figlio di uno scalpellino , ben presto si trasferisce a Berlino dove lavora come capo cantiere e inizia a disegnare mobili. Frequenta la scuola di belle arti e si trova poi a lavorare con gli architetti più influenti dell’epoca ( Gropius, Le Corbusier , Mayer , Behrens ). Inizia da qui la carriera di Mies Van Der Rohe che progetterà nella sua vita una serie di edifici anche molto diversi tra di loro, dalle case unifamiliari, grattacieli e abitazioni popolari , operando in una delle città più ricche di quel periodo ovvero Chicago.



FILOSOFIA:
Rientra nella corrente del Razionalismo, e più specificatamente di quell’architettura che viene denominata scientifica, in quanto fortemente tecnologica ed antiemotiva, che lascia poco spazio all’estetica, come la intendiamo noi oggi. Il suo concetto di estetica è  caratterizzato fortemente da strutture portanti ben visibili, metodo e ordine. E’il primo grande sostenitore degli arredi inglobati alle pareti che noi oggi definiamo “su misura” . Importante è la presenza di specchi d’acqua come nel Padiglione di Barcellona, in quanto questi hanno il potere di “raddoppiare l’architettura”.                                                                                                   
Le parole chiave dei suo lavori sono : semplicità ed essenzialità


FOCUS:
Il Padiglione di Barcellona è stato costruito in vista dell’Esposizione Universale del 1929 . Questo progetto è stato influenzato fortemente dall’architettura giapponese, probabilmente per la scelta , originale in quel periodo; di utilizzare uno schema a pianta libera in cui le divisioni degli spazi sono state fatte principalmente con pareti scorrevoli in legno e altre materiali leggeri. I materiali principali utilizzati nel progetto sono il legno e il marmo, più precisamente l’onice. Per questo progetto è stata disegnata la sedia destinata a diventare una tra le più famose, nella storia del design, la Poltrona Barcellona.
Le foto , ormai datate, non rendono troppa giustizia alla belle di questi progetti.







ALTRE OPERE: 




Seagram Building


Seagram Building


Casa Farnsworth


Casa Farnsworth


Crown Hall


Casa Tugendhat


Casa Tugendhat


Casa Tugendhat


CITAZIONI:

"Nella sua forma più semplice l'architettura è ancorata a considerazioni assolutamente funzionali, ma può ascendere attraverso tutti i livelli di considerazione fino alla più alta sfera di esistenza spirituale, nel regno della pura arte"


"Less is more"

"Le opere sono necessarie in se stesse e in quanto parti di un ordine genuino. Si può ordinare soltanto ciò che è già in sé ordinato. L'ordine è qualcosa di più dell'organizzazione. L'organizzazione è la determinazione della funzione. L'ordine invece è attribuzione di significato"



C.



















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